Glorie del passato - gli aerei che hanno portato al successo

E' doveroso riconoscere un giusto tributo ai velivoli che hanno permesso alla Bove Airlines World di arrivare dove è oggi. Di seguito vi proponiamo una piccola scaletta fotografica con i modelli che sono passati per la nostra Flotta.

Come già anticipato nella homepage il Marchetti SF-260 è stato il primo velivolo acquistato dalla B.A.W. ad inaugurare le operazioni commerciali della Società. Di questi esemplari la Compagnia è arrivata a possederne complessivamente 35 per poi fare gradualmente spazio ai successivi modelli. A tutt'oggi le statistiche dicono che l'SF-260 sia il velivolo leader della sua categoria in rapporto alle prestazioni fornite ed ai costi di manutenzione. Nell'ambito commerciale è una vera e propria macchina da soldi che, come nel caso della B.A.W., costituisce una base economica solida su cui poter sviluppare le proprie piattaforme operative.


Il Cessna Corvalis, assieme al Piper Aztec (nella foto accanto a destra), ha preso il posto degli SF-260 incrementando le capacità di trasporto passeggeri e merci. Gli esemplari impiegati furono 22 ed un esemplare, sebbene di recente acquisto, è tutt'oggi impiegato dalla Compagnia.


Il Piper PA-23 Aztec ha affiancato il Corvalis con l'impiego di ben 36 esemplari. Gli Aztec, rispeto ai Corvalis, sono rimasti più a lungo nella Compagnia affiancando i nuovi Piper Seneca V che si insediarono nella Flotta.


Sul Piper Seneca V è doveroso spendere qualche parola in più, perchè questo è stato il vero e proprio trampolino di lancio della Compagnia che ha permesso il passaggio graduale alla categoria dei Jet. Ben 54 esemplari di questo modello si sono alternati a lungo tempo nella nostra Flotta, affiancati prima dai PA-23 Aztec e successivamente dai Beechraft Duke 60. Il Seneca V ha continuato ad operare fino ai tempi più recenti in cui le espansioni della Compagnia erano già approdate al mercato Internazionale. Se è vero che la politica strategica della B.A.W. è la chiave del suo stesso successo è altrettanto vero che il Piper Seneca V è stato l'indispensabile strumento che ne ha permesso il consolidamento. 

 

Il Beechcraft Duke 60, nel nostro gergo, viene chiamato "il mulo" (the mule) e lasciamo a voi intuirne il motivo. Complessivamente ne sono stati impiegati 127 esemplari che hanno operato con i Piper Seneca V, i Cessna Golden Eagle (vedi foto e descrizione a destra) e successivamente con i primi Jet adottati dalla Compagnia.


Il Cessna Golden Eagle 420 lo si può definire come il diretto concorrente del Duke, differenziandosi dallo stesso nella capacità di trasportare più passeggeri ( 7 anzichè 5) ma con una minore capacità cargo. Per questo motivo solo 6 esemplari hanno operato in Flotta e per un breve periodo propendendo le nostre scelte su un costante incremento del "mulo".


                                                      L'approdo agli ambiti JET

La progressiva espansione della B.A.W. è stata frutto delle scelte passate, della politica adottata, delle strategie studiate a tavolino.....certo, ma non sarebbe mai stato possibile attuarla senza tutti gli aerei che sopra vi abbiamo descritto. Si è arrivati alla "chiave di volta", al momento in cui crescere ci ha finalmente reso grandi ed è qui che concludiamo il capitolo sulle "glorie del passato", perchè è da qui in avanti che la Bove Airlines World è ciò che vedete oggi. L'approdo alla categoria dei Jet iniziò con il Cessna CITATION CJ-1....

Il CJ 1 è stato il primo Jet acquistato dalla Bove Airlines; ne vennero impiegati complessivamente 22 e furono gradualmente dismessi per lasciare posto ai Learjet 40 e ai primi aerei costituenti la Flotta Nazionale. Ovviamente, sentimentalmente parlando, siamo molto legati al CJ perchè in esso è racchiuso il ricordo di un traguardo, di un salto di qualità nei servizi erogati dalla nostra Compagnia che cambiò radicalmente le nostre abitudini di volo proiettandoci in un nuovo "mondo" fino a quel momento inesplorato.

Il salto ai voli Nazionali:

Durante il passaggio dai CJ-1 ai Learjet 40, la B.A.W. decise di effettuare il salto ai voli Nazionali (in gergo Regionali). Dopo un'attenta analisi venne scelto di iniziare i voli avvalendosi dei Bombardier Challenger 850, aventi caratteristiche ottimali coniugate ad un ottimo rapporto costo/redditività.

Vennero inizialmente acquistati due esemplari di 850 che diedero ufficialmente inizio all'avventura della Bove Airlines nel mercato dei voli Nazionali. In appena due mesi il numero di Challenger 850 in servizio salì a 14 per poi stabilizzarsi un mese più tardi a 33 esemplari. 

Il lancio nei Nazionali fu un successo inaspettato, con una crescita talmente vertiginosa e rapida da dover rivedere completamente l'assetto organizzativo della Compagnia. Vennero aumentate tutte le infrastrutture, si acquistarono HUB Nazionali per garantire un'adeguata copertura delle rotte aeree e per garantire i servizi di terra alla Clientela, ma tutto ciò non era ancora sufficiente a coprire il divario sempre più crescente tra domanda e offerta.  

Il settore Ricerca&Sviluppo, da poco creato all'interno della Compagnia, venne messo subito a dura prova con il compito di elaborare una rapida soluzione per rientrare il prima possibile nei margini concorrenziali imposti dalle richieste di mercato. Venne dunque individuato e subito acquistato un Fokker F-70, aeromobile di categoria superiore ai Challenger 850, con appena 120 ore di volo al suo attivo. Rispetto ai 19 posti passeggeri e ai 5261 Kg. di capacità cargo dell'850, il Fokker può trasportare 52 passeggeri e 9000 Kg. di merci, la capacita cargo più alta in assoluto per i voli Nazionali. 

Nonostante l'integrazione dell'F-70 però, il divario fra domanda e offerta non accennava a diminuire. Eravamo davvero disorientati; sapevamo di avere le capacità per fronteggiare al meglio la situazione ma non sapevamo come. Fu il CEO in persona ad avere l'intuizione per la quale non doveva essere la Compagnia a trovare una soluzione bensì le stesse aziende produttrici di aeromobili mettendosi semplicemente in concorrenza fra loro. Venne indetta la prima gara d'appalto di fornitura che coinvolgeva Bombardier, Fokker e Antonov. Oggi la Bove Airlines World investe centinaia di milioni di euro per effettuare ampliamenti ma, all'epoca dell'espansione nel mercato dei voli Nazionali, 200.000 euro facevano una grande differenza per la Compagnia. Fu proprio questa cifra che determinò vincitrice la Antonov. Scartata l'offerta Bombardier, che si limitava alla fornitura degli 850 ormai insufficienti per caratteristiche, restava Fokker con l'offerta dei suoi F-70 ad un prezzo finale di 5 milioni di euro per velivolo contro la Antonov che proponeva il modello AN-74 ad un prezzo di 4,8 milioni di euro ad aeromobile. Aggiudicatasi l'appalto, l'Antonov fornì inizialmente 5 aeromobili che da li a pochi mesi sarebbero poi divenuti complessivamente 54. 

Per circa 7 mesi consolidammo il nostro potenziale sui voli Nazionali grazie all'impiego degli An-74 e dei Challenger 850. Successivamente cominciammo a ristrutturare l'intera Flotta sostituendo gradatamente i Bombardier con i Fokker F-70. Terminata la ristrutturazione e notevolmente accresciuto il numero di velivoli, la Bove Airlines World pote finalmente guardare al mercato dei voli Intercontinentali.

La parentesi Concorde e il progetto "Museo B.A.W."

Nel periodo a cavallo tra il 2013 e il 2014 la Compagnia ha voluto "regalarsi" l'onore di operare alcuni voli con i mitici Concorde. Ne acquistammo 3 esemplari e li targammo rispettivamente STORY1,2 e 3 perchè volevamo regalarci e regalarvi l'emozione di viaggiare con l'aereo "supersonico" di sempre. Fu un omaggio di due mesi, fino alla fine di Gennaio 2014, dismettemmo tutti e tre i velivoli rivendendoli al mercato dell'usato.

Da qui nacque però un progetto piuttosto ambizioso per il prossimo futuro, ovvero quello di creare un vero e proprio Museo nel quale racchiudere un esemplare per ogni modello esistente sul mercato myAirline. Non sappiamo quando ma sappiamo per certo che il Museo B.A.W. sarà realtà.